PARROCCHIA SS BERNARDINO E GIROLAMO

PARROCCHIA SANTI BERNARDINO E GIROLAMO

La chiesa dei Santi Bernardino e Girolamo è un edificio religioso dell'XI o XII secolo che si trova in località Cunvent, a Monte Carasso. La struttura era parte di un edificio più grande che ospitava un convento agostiniano raso al suolo nel 1952.

L'edificio sorse fra l'XI e il XII secolo con aula unica e abside di forma semicircolare. Il convento,invece fu eretto nel 1450. In quegli anni, stando a un'iscrizione inserita nel XX secolo in facciata, il precedente oratorio di San Girolamo fu dedicato anche a San Bernardino. Già a partire da quel secolo l'edificio subì un primo ampliamento, seguito da ulteriori lavori nel secolo successivo e poi ancora nel Seicento, quando, a cavallo fra il 1658 e il 1660, alla chiesa fu aggiunto il coro. Nel 1516 il comune di Bellinzona concesse benefici economici a una comunità di suore agostiniane di Santa Elisabetta dipendente dalla chiesa di San Biagio a Ravecchia, dando così riscontro ufficiale della presenza delle monache nella zona. Il convento però nel 1859 fu soppresso.

La chiesa fu profondamente modificata nel corso del XX e del XXI secolo. Fra il 1905 e il 1906 un primo restauro si concentrò sugli interni, dedicandosi però anche al recupero degli affreschi cinquecenteschi in facciata. A questo intervento seguirono quello curato da Guido Tallone fra il 1968 e il 1971, quello fra il 1987 e il 1993 e quello di Alberto Julio Fresco, Anita Lara Bulloni Fresco e Andrea Skory (2009-2010).

Fino al 1905, inoltre, la chiesa ospitava un'ancona cinquecentesca in stile svevo con cinque statue (Madonna col Bambino, San Bernardo da Chiaravalle, San Bernardino da Siena, San Nicola di Bari e San Girolamo) e due ante, sulle quali sono scolpite a bassorilievo le figure di Santa Caterina di Alessandria, Sant'Antonio abate, San Benedetto da Norcia e Santa Barbara. L'ancona, sulla quale è presente l'iscrizione inaugurata cum pluribus imaginibus ligneis inaurati, clauditur ianuis eadem arte elaboratis, è oggi conservata al Museo Nazionale Svizzero di Zurigo. La predella dell'ancona, con Cristo tra gli apostoli era invece rimasta nella chiesa ma fu successivamente trafugata.

SANTISSIMA TRINITÀ

Sorge su uno sperone roccioso sopra il villaggio. Massiccia costruzione a navata unica chiusa da un coro quadrangolare nel cui angolo S-O sorge il campanile. Eretta nel 1655 (data sul portale) e trasformata nei secoli successivi. Interno coperto da volte a botte lunettate. Nel coro si apre una grande finestra termale. Altare con ancona in stucco policromo di Carlo Antonio Martinelli, 1704.

Il valore storico e la singolare posizione su di un promontorio sul piano di Magadino, come le perfette proporzioni date dalla geometria aurea, sono stati i paradigmi che maggiormente hanno influito le scelte, non dimenticando mai che ogni elemento nuovo dovesse essere chiaramente identificabile rispetto all’esistente e che nel contempo potesse essere anche uno strumento di lettura della semantica dell’edificio.


Per avvalorare il legame dell’Oratorio al luogo ogni nuovo elemento è stato realizzato riutilizzando il materiale risultante dalle demolizioni e il calcestruzzo: i muri dell’edificio in sasso e il calcestruzzo nascono entrambi dalle miscele di materiali naturali, mentre le piode del tetto sono tipiche di questo territorio. La loro combinazione ha creato un vincolo di appartenenza.

Nel 2018/2019 si è proceduto a un restauro conservativo da parte degli architetti Simona De Giuli e Anita Lara Bulloni Fresco. In particolare si è intervenuti sull’altare con la posa della restaurata scagliola e sulla struttura portante per consolidarla. È stato rinnovato anche il sagrato.

SAN BERNARDO

Adagiata a metà montagna su un poggio circondato da selve castanili si trova la chiesa di San Bernardo, antico luogo sacro delle genti che un tempo popolavano la collina.

È grazie ai loro sacrifici, alla loro fede e all’amore per il bello se oggi godiamo di un edificio storicamente e artisticamente così importante da essere dichiarato monumento di interesse nazionale.

Grazie alle indagini archeologiche condotte nel 1972-74 si è potuto stabilire che l’attuale edificio è il risultato di modifiche avvenute nel corso dei secoli. La costruzione primitiva, sorta tra la fine del XI e inizio del XII secolo, era ad impianto romanico e presentava una semplice navata rettangolare che concludeva con un’abside semicircolare. La porta d’entrata è ancora presente: piccola e con a fianco un vigoroso San Cristoforo (parete esterna). È nel corso del XV secolo che avvengono le prime importanti modifiche: la navata viene prolungata e lo spazio interno per i fedeli si raddoppia. Vengono aggiunti il portone d’entrata con affreschi del 1582 e, con molta certezza, il campanile.

La chiesa assume il definitivo aspetto a fine XVI secolo con la costruzione della cappella laterale di San Nicola (1565) e la sacrestia. La primitiva abside circolare lascia il posto ad un coro a pianta quadrata.

MADONNA DELLA VALLE

L'oratorio della Beata Vergine della Valle di Monte Carasso sorge sul greto del fiume della valle di Sementina. Le motivazioni che hanno portato alla sua edificazione in questo luogo sono legate alla storia dell'oratorio, cioè il miracolo nel quale la Vergine salva dalle acque del fiume una donna e i suoi due figli (Il meraviglioso, Leggende fiabe e favole ticinesi, Dadò edizioni Vol. 4,35. Notizie storiche su Monte Carasso, Istituto editoriale ticinese, 211).

Dapprima è costruita una cappella sul masso del miracolo (1514). Distrutta da una piena del fiume viene ricostruita nel 1560. Durante la visita di San Carlo Borromeo (1583) si decide di edificare l'oratorio costruito poi tra il 1590 e il 1620.

La tradizionale sagra si svolge ogni anno la seconda domenica di settembre preceduta da un triduo di preparazione e preghiera. In occasione della domenica di festa si celebrano due Sante Messe e i Vespri. Accanto alle celebrazioni religiose si tiene un momento conviviale caratterizzato da un pranzo offerto, dal banco di beneficenza e da giochi vari con la partecipazione della locale filarmonica.